
Oggi ci piacerebbe parlare di un caso di restyling di successo – e di un certo livello. Quello di Airbnb. In un articolo precedente abbiamo parlato di restyling e di quando sia il momento giusto per rinverdire il proprio brand (se vuoi leggerlo, lo trovi qui).
Ma, in questa occasione, vorremmo affrontare un caso di studio reale, per comprendere l’importanza di un restyling fatto bene e nel momento giusto. Vuoi sapere com’è andata? Leggi l’articolo e scoprilo.
Cos’è successo ad Airbnb?
Prima di rispondere alla domanda, andiamo ancora più a monte. Airbnb è una piattaforma online americana, un portale che mette in contatto persone alla ricerca di un alloggio (anche di breve durata) con persone che hanno a disposizione spazi da affittare. Nel 2014 Airbnb ha svelato il suo nuovo logo e la sua nuova strategia di brand “Belong Anywhere”.
La piattaforma è stata lanciata nel 2007 e velocemente divenne un colosso dell’economia americana. Nasce come idea strampalata di due ragazzi che, non riuscendo più a pagare l’affitto, mettono a disposizione un letto gonfiabile (airbed) nel loro salotto, approfittando di un evento locale che riempiva gli hotel cittadini. Poi, come sappiamo, le cose sono cambiate e Airbnb è diventato quello che è ora: un portale che fattura più di 11 miliardi di dollari l’anno.
In pochi anni divenne chiara una cosa: l’identità grafica e visiva delle origini non andava più bene. Era cambiato tutto: obiettivi, missione, valori.
L’agenzia e il concept: “Belong Anywhere”
Del restyling del brand si è occupata un’agenzia londinese specializzata in brand strategy. Da che parte hanno iniziato? Da una ricerca etnografica, come si fa alle scuole medie quando si scrive un approfondimento su uno stato estero. Solo che loro si sono divertiti di più: i designer hanno soggiornato con host in 13 città su 4 continenti, ascoltando storie di accoglienza e convivialità. Ne è nato un concept: “Belong Anywhere” (un concetto che esprime la possibilità di sentirsi parte di ogni luogo, sempre e comunque).
Da qui è stato più semplice formulare delle linee guida per dare vita a una brand identity capace di trasmettere appartenenza, amore e ospitalità.
Il nuovo logo, un simbolo universale
Chiamato Bélo, si tratta di un’icona disegnabile da chiunque, estremamente semplice, riconoscibile e significativa. Quest’ultimo aggettivo non è messo a caso: il logo è composto da quattro elementi cardine.
Al centro si trova una testa stilizzata che rappresenta le persone, fondamentali quando si parla di convivialità e ospitalità.
Il secondo elemento è un classico segnaposto, il simbolo che compare accanto alla destinazione quando chiedi indicazioni stradali a Google Maps e che simboleggia proprio lei, la destinazione verso cui puntano i nostri viaggi.
Il terzo elemento è un cuore, che simboleggia l’amore. Per i luoghi, per i viaggi, per le persone.
L’ultimo elemento è la “A”: il più visibile, quello che il nostro occhio riesce a inquadrare subito, senza perdersi in troppe analisi. E per un buon motivo: è la “A” di Airbnb.
Ecco il simbolo del brand. Non solo un logo, ma un linguaggio visivo di tipo universale, capace di adattarsi a tutti i touchpoint: digital, stampa, merchandising, car wrapping e decorazioni d’interni.
Oltre al logo c’è di più
Il rebranding ha coinvolto anche altri aspetti dell’identità grafica di Airbnb.
Sono cambiati i font. In piattaforma ora trovano posto soltanto caratteri morbidi e curvi, portatori del concetto di accoglienza. Interessante come anche il modo in cui scriviamo i nostri testi sia in grado di comunicare qualcosa.
Anche la palette colore è cambiata. Il logo è rosso corallo, ma in palette rientrano anche tinte più neutre: l’obiettivo è evocare familiarità.
La fotografia ha virato in maniera decisa verso immagini che raffigurano esperienze reali, volti di host e guest, mentre l’UI (User Interface) si è semplificata per focalizzarsi sulle emozioni più che sugli immobili. Del resto, cosa c’è di più emozionante di un viaggio? Le valigie sono piene di vestiti e commodity, ma anche di aspettative, entusiasmo, curiosità, sogni. E sono questi gli elementi sui quali si punta.
Il tuo brand ha bisogno di un restyling?
Un’identità forte e compatta, unita a uno storytelling chiaro e rassicurante, ha permesso ad Airbnb di incrementare la propria valutazione di mercato (e di superare gli altri competitor). Questo rafforzamento ha favorito il lancio di nuovi servizi e l’espansione in nuove nicchie, come il business travel.
Cosa possiamo imparare da tutto ciò? Sicuramente che il logo non è un banale ornamento, ma l’espressione di un “perché” profondo. Ma anche che avvicinarsi agli utenti veri e intervistare i reali utilizzatori del servizio è un ottimo punto di partenza e garantisce la resa di un’identità autentica.
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